L'apprendere molte cose non insegna l'intelligenza.— Eraclito
L'apprendere molte cose non insegna l'intelligenza.
È una fatica servire gli stessi padroni e esserne comandato.
Il retto pensiero è la massima virtù e la sapienza è dire e far cose vere ascoltando e seguendo l'intima natura delle cose.
Non bisogna agire e parlare come dormenti.
Difficile è la lotta contro il desiderio, perché ciò che esso vuole lo compera a prezzo dell'anima.
Il conflitto è padre di tutte le cose, di tutte re; e fa degli uni dèi, degli altri uomini; gli uni schiavi e gli altri liberi.
Negli scacchi c'è tutto: amore, odio, desiderio di sopraffazione, la violenza dell'intelligenza che è la più tagliente, l'annientamento dell'avversario senza proibizioni. Poterlo finire quando è già caduto, senza pietà, qualcosa di molto simile a quello che nella morale si chiama omicidio.
Il segno distintivo dell'intelligenza non è se uno crede in Dio o no, ma la qualità dei processi che sono alla base le proprie credenze.
I cattolici e i comunisti sono simili nel considerare che quelli che non hanno le loro convinzioni non possono essere sia onesti sia intelligenti.
Quando uno pensa molto e intelligentemente, non solo il suo volto, ma anche il suo corpo acquista un aspetto intelligente.
Il banco di prova di un'intelligenza di prim'ordine è capacità di tenere due idee opposte in mente nello stesso tempo e, insieme, di conservare la capacità di funzionare.
C'è gente che parla per riempire il vuoto della sua intelligenza.
Il centro dell'intelligenza non sta nel cervello, ma in fondo al cuore.
La ragione è l'intelligenza che fa esercizio fisico. L'immaginazione è l'intelligenza con un'erezione.
L'aforisma è un lapillo dell'intelligenza.
L'Intelligenza Artificiale sarà la più importante conquista dell'uomo, peccato che potrebbe essere l'ultima.