È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna.
Ricchezza non giova ai morti.
Il successo: questo tra i mortali è un dio, anzi più che un dio.
La fortuna è un dio fra gli uomini, e più che un dio.
Non vi è riparo allo sterminio per l'uomo che, imbaldanzito dalle ricchezze, ha diroccato il grande altare della Giustizia.
A chi tiene il piede fuori della sventura, è facile dare consigli a chi soffre.
L'amicizia non è né una formalità né un manierismo: è piuttosto una vita.
Sei uno schiavo? Allora sei incapace di essere amico. Sei un tiranno? Allora sei incapace di avere amici. Per troppo tempo nella donna si è celato uno schiavo e un tiranno. Perciò la donna non è ancora capace di amicizia: essa conosce solo l'amore.
La vera amicizia comporta anche uno sforzo cordiale per comprendere le convinzioni dei nostri amici, anche se non giungiamo a condividerle, né ad accettarle.
Silenzio d'amico è delitto di traditore.
Come la carta moneta al posto dell'argento, così hanno corso nel mondo, al posto della vera stima e della vera amicizia, le dimostrazioni esteriori di esse e i gesti mimati con la massima naturalezza possibile.
L'amicizia fugge dalla ricchezza, come colomba dal falco.
L'amicizia è rara perché è scomoda.
Nell'amico c'è qualcosa di noi, un nostro possibile modo di essere, il riflesso di una delle altre identità che potremmo assumere.
Il tempo, che rafforza le amicizie, affievolisce l'amore.
Nessun bene senza un compagno ci dà gioia.