Tutto insegna, maturando, il tempo.
Non è felice l'uomo che nessuno invidia.
Noi siamo i Fedeli dei Persiani partiti per la terra greca, i custodi della doviziosa reggia, ricca di molto oro, che lo stesso signore e re Serse, figlio di Dario, scelse come i più degni per l'età a sorvegliare il paese durante la sua assenza.
La vera saggezza è di non sembrare saggio.
Noi dei Persiani partiti per l'ellenica terra siamo detti i Fedeli, e dei sontuosi degli aurati palazzi i custodi, noi che in omaggio alla nostra dignità di propria scelta il sovrano, il re Serse figlio di Dario estese a vegliare su questo paese.
Non c'è nulla di certo nella vita di un uomo, tranne questo: che egli deve perderla.
Non c'è abbastanza tempo per fare tutto il niente che vuoi.
Mutiamo tutti, da un giorno all'altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano.
Il tempo che distingue la regola farà paura a chi dolorosamente ricorda.
Tutto accade a tutti prima o poi, se c'è abbastanza tempo.
Il tempo è il segreto che Dio cela agli uomini. E di questo segreto si campa ogni giorno miseramente.
Gli uomini che non hanno mai tempo sono quelli che fanno pochissimo.
L'uomo vive nel tempo, nella successione del tempo, e il magico animale nell'attualità, nell'eternità costante.
Il tempo di trascorrere il tempo, è l'arte di non inseguirlo.
Solo attraverso il tempo si vince il tempo.
Diciamo di ammazzare il tempo come se, purtroppo, non fosse il tempo ad ammazzare noi.