È meglio diventare saggi per le disgrazie degli altri che per le tue proprie.— Esopo
È meglio diventare saggi per le disgrazie degli altri che per le tue proprie.
Un pettegolezzo calunnioso non svanisce mai del tutto, se molti lo ripetono: anche la calunnia è una specie di divinità.
Dove c'è bisogno delle mani, le parole sono perfettamente inutili.
Le apparenze spesso ingannano.
Quando le cose sono ormai successe è inutile pentirsi.
Lento e costante vince la gara.
Il saggio porta le proprie sostanze in se stesso.
L'esperienza degli altri si aggiunge alla nostra conoscenza, ma non alla nostra saggezza; quella si paga a caro prezzo.
Io scelgo di essere saggia quando non posso essere felice, rilassata quando non posso essere contenta, contenta quando non posso essere rettificata e paziente quando non ci può essere riparazione.
Un uomo saggio dovrebbe considerare la salute come la più grande delle gioie umane, ed imparare come, col suo stesso pensiero, trarre beneficio dalle sue malattie.
Forza di giovane e consiglio di vecchio.
L'animo del saggio è come il mondo sulla luna: là c'è sempre il sereno.
La conoscenza parla, ma la saggezza ascolta.
Il saggio cerca di schivare ogni potenza che possa danneggiarlo, ma per prima cosa si guarda bene dal far vedere che cerca di evitarla.
L'uomo savio si guarda di non cadere in aversità, e quando v'è caduto le porta con pazienzia.
Ciò che danneggia deve essere più forte di ciò che viene danneggiato; ma la malvagità non è più forte della virtù; il saggio, dunque, non può essere danneggiato.