Nessuna maledizione più grande di un'idea propaganda attraverso la violenza.
Le arti, comprese la poesia e la letteratura, dovrebbero essere insegnate dagli artisti che le praticano, non da sterili professori.
Oggi il nome "democrazia" è rimasto alle usurocrazie, o alle daneistocrazie, se preferite una parola accademicamente corretta, ma forse meno comprensibile, che significa: dominio dei prestatori di denaro.
Il provincialismo è qualcosa di più dell'ignoranza. È ignoranza più una volontà di uniformità.
La parola comunica il pensiero, il tono le emozioni.
Il segreto dell'insegnamento ha qualcosa a che fare col teatro. Imitate semplicemente il miglior professore che avete conosciuto.
Le grandi idee arrivano nel mondo con la dolcezza delle colombe. Forse, se ascoltiamo bene, udiremo, tra il frastuono degli imperi e delle nazioni, un debole frullìo d'ali, il dolce fremito della vita e della speranza.
Molte idee crescono meglio quando vengono trapiantate in un'altra mente piuttosto che in quella in cui spuntarono.
Le persone che hanno meno idee di tutti sono gli scrittori e i lettori. È meglio non sapere né' leggere né' scrivere che non saper fare altro che questo.
I princìpi restano e le idee invece cambiano con gli uomini cui vengono date in appalto.
L'idea non appartiene all'anima; è l'anima che appartiene all'idea.
Preferisco le idee agli ideali.
Le idee si assomigliano in modo incredibile, quando si conoscono.
Solo i saggi posseggono delle idee; la maggior parte dell'umanità ne è posseduta.
L'idea vive tutta nello sforzo che facciamo per intenderla, vive cioè quando non esiste ancora. Perciò in ogni idea persistono sempre zone d'ombra, irresolute. L'idea perfettamente chiara, perfettamente compresa, è un'idea morta.
Oggi il cretino è pieno di idee.