Che il mio silenzio ti parli di quello che provo per te.
Nulla è più duraturo di una cosa provvisoria.
Si ha voglia dell'amore, anche se spesso ci accorgiamo di non avere delle buone carte, ma si ha voglia ugualmente di giocare, di rilanciare, per desiderio di un brivido maggiore, per il fascino del rischio, o anche semplicemente per l'idea di avere una gabbia da cui poter scappare.
Tutto ciò che ho di lei è nella mia testa e nella mia anima. Per sempre. Lei è un respiro, un pensiero, un'emozione, è confusione e chiarezza.
Ci amiamo ma ognuno di noi appartiene a se stesso, per questo ci desideriamo. Come si può altrimenti desiderare una cosa che si ha? Le persone non si possono possedere, si può solo averne l'illusione.
Lei per me è sempre stata una casa con il tetto di vetro: posso osservare il cielo sentendomi al sicuro.
Bisogna concentrare l'attenzione dello spirito, non lasciarsi assorbire dalla vita di superficie, stabilire in ogni giornata una zona di silenzio, affinare la sensibilità dell'anima.
Il silenzio è puro. Il silenzio è sacro. Unisce le persone perché solo chi si sente a proprio agio in compagnia di un altro può fare a meno di parlare. Questo è il grande paradosso.
Anche immerso nelle tenebre e nel silenzio io posso, se voglio, estrarre nella mia memoria i colori, distinguere il bianco dal nero e da qualsiasi altro colore voglio.
Le grandi cose si dicono in silenzio.
I discorsi sono gli spiccioli del silenzio.
Solo il silenzio è grande; tutto il resto è debolezza.
Di fatto, ogni silenzio consiste nella rete di rumori minuti che l'avvolge: il silenzio dell'isola si staccava da quello del calmo mare circostante perché era percorso da fruscii vegetali, da versi d'uccelli o da un improvviso frullo d'ali.
Alle volte il silenzio dice quello che il tuo cuore non avrebbe mai il coraggio di dire.
Persino nel suo silenzio c'erano errori linguistici.
Il silenzio praticato con cognizione di causa è padre della preghiera, affrancamento dalla schiavitù, custodia del fuoco, sentinella dei pensieri.