In qualsiasi momento della vita si può prendere in mano le redini e cambiare il proprio destino.
Le cose non si vedono per ciò che sono ma per ciò che sei.
C'è chi cerca l'altra metà della mela, io sto cercando ancora la mia mezza. Sono uno spicchio di me stesso.
Sono quelle notti che ho una voglia incredibile di vivere. Vorrei vedere due o tre film, scrivere, leggere, disegnare, o anche semplicemente guardare fuori dalla finestra. Dormire mi sembra una perdita di tempo. Mi viene voglia di imparare. Qualsiasi cosa, ma imparare.
Spesso si vive come se fosse per sempre e ci si dimentica degli attimi.
Forse la libertà non è nemmeno poter fare ciò che si vuole senza limiti, ma piuttosto saperseli dare. Non essere schiavi delle passioni, dei desideri. Essere padroni di se stessi.
Destino. L'autorità di un tiranno per un crimine e la scusa di uno sciocco per un fallimento.
Tutto quello che succede accade perché deve e se tu osservi con attenzione, vedrai che è proprio così.
La ragione umana deve soltanto volere con più forza del destino, ed è il destino.
Noi crediamo di condurre il destino, ma è sempre lui a condurre noi.
Pensate a quelle signore che si preparano all'ultimo giorno della loro vita tessendo cuscini da toilette per tema di tradire un interesse troppo vivo nel loro destino: quasi si potesse uccidere il tempo senza ferire l'eternità.
Esser soli è il destino di tutti i grandi spiriti; un destino a volte deplorato, ma tuttavia sempre scelto come il minore di due mali.
In nessun ambito della nostra vita il desiderio di un certo destino è più forte che nella sfera romantica.
Fermezza di fronte al destino, grazia nella sofferenza, non vuol dire semplicemente subire: è un'azione attiva, un trionfo positivo.
È il destino dell'uomo, quello di morire una sola volta.
Non sai che quello che ti tocca una volta si ripete? Che come si è reagito una volta, si reagisce sempre? Non è mica per caso che ti metti nei guai. Poi ci ricaschi. Si chiama il destino.
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