Vivere è l'arte di diventare quello che si è già.
Più una persona sta bene da sola, e più acquista valore la persona con cui decide di stare.
Si ha voglia dell'amore, anche se spesso ci accorgiamo di non avere delle buone carte, ma si ha voglia ugualmente di giocare, di rilanciare, per desiderio di un brivido maggiore, per il fascino del rischio, o anche semplicemente per l'idea di avere una gabbia da cui poter scappare.
Non stare più con la persona con cui vorresti stare significa semplicemente tornare indietro. Guardare indietro molto più che avanti. È un viaggio che fai appoggiato alla ringhiera di poppa, non di prua.
Ci sono persone che da quando le conosci non smetti mai di volergli bene.
La felicità non è che sia fare sempre quello che si vuole, semmai è volere sempre quello che si fa.
Bisogna vivere come si pensa, altrimenti, prima o poi, si finisce col pensare come si è vissuto.
Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.
Si vive solo una volta, ma se lo si fa bene è sufficiente.
Quando uno vive, vive e non si vede. Conoscersi è morire.
Vivere senza tentare, significa rimanere con il dubbio che ce l'avresti fatta.
Il maggior ostacolo al vivere è l'attesa, chi dipende dal domani, perde l'oggi. Predisponi ciò che è in potere della fortuna, lasci andare ciò che è in tuo potere. Dove miri? Dove ti proietti? Tutto quello che deve avvenire è incerto: vivi senza indugio.
Non vive colui che non desidera altro che di vivere.
La giusta funzione di un uomo è di vivere, non di esistere.
Vivere senza di lui sarebbe stato, per sempre, la sua occupazione fondamentale, e da quel momento le cose avrebbero avuto ogni volta un'ombra, per lei, un'ombra in più, perfino nel buio, e forse soprattutto nel buio.
Ci sono uomini che vivono di certezze e non hanno mai dubbi: quelli non vivono, esistono.
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