Ciò che c'è di più banale nei sogni, è che tutti li hanno.
Basta un mal di denti per non farci credere nella bontà del creatore.
Nessuna idea brillante riesce ad entrare in circolazione se non aggregando a sé degli elementi di stupidità.
Tutte le lettere d'amore sono ridicole. Non sarebbero lettere d'amore se non fossero ridicole....Ma dopotutto, solo coloro che non hanno mai scritto lettere d'amore sono ridicoli.
Il Vangelo raccomanda amore per il prossimo: non dice amore per l'uomo o per l'umanità, di cui di fatto nessuno può curarsi.
I sogni ce l'hanno tutti: ciò che ci differenzia è l'intensità per raggiungerli o il destino che li raggiunge per noi.
Quelli che sognano di giorno sono consapevoli di tante cose che sfuggono a quelli che sognano solo di notte.
Ma sognare è un fiume profondo, che precipita a una lontana sorgiva, ripùllula nel mattino di verità.
Il sogno è il nutrimento dell'anima, come il cibo è quello del corpo.
Beato chi da giovane sognò tali sogni che possa, da vecchio, seguitare a sognarli.
Perdere il padre e la madre, non ottenere né gloria né felicità, non avere né un amico né un amore, tutto questo si può sopportare; quello che non si può sopportare è sognare una cosa bella che non sia possibile realizzare in parole o azioni.
Questa intera creazione è essenzialmente soggettiva, e il sogno è il teatro dove il sognatore è allo stesso tempo sia la scena, l'attore, il suggeritore, il direttore di scena, il manager, l'autore, il pubblico e il critico.
Penso che le cose veramente naturali siano i sogni, che la natura non può toccare con il decadimento.
Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
Devi avere un sogno per svegliarti la mattina.
Nelle persone che amiamo c'é immanente in loro un certo sogno, che non sempre sappiamo discernere e che tuttavia sempre inseguiamo.