Il socialismo sarebbe bellissimo se non ci fossero i socialisti.
Le libertà sono tutte solidali. Non se ne offende una senza offenderle tutte.
Le carceri italiane, nel loro complesso, sono la maggior vergogna del nostro paese. Esse rappresentano l'esplicazione della vendetta sociale nella forma più atroce che si abbia mai avuta.
Le catastrofi politiche non vengono se non siano in qualche modo consentite o volute.
Le nostre carceri sono fabbriche di delinquenti o scuole di perfezionamento dei malfattori.
Il socialismo avrà valore solo in quanto condurrà all'individualismo.
Al pari del buddhismo, il socialismo è stato un movimento di massa "religioso", il quale, pur parlando in termini secolari e atei, mirava alla liberazione dell'umanità dall'egoismo e dalla brama di possesso.
Il socialismo è lirico, il comunismo epico; la differenza è tutta qui.
La lotta alla miseria deve essere condotta dal Governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. In altre parole bisogna essere socialisti al vertice e liberi imprenditori alla base.
Il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni, la virtù inerente al socialismo è l'eguale condivisione della miseria.
È impazienza. Impazienza. Ecco cos'è il socialismo. Una furia dell'adesso.
Il socialismo è portare avanti tutti quelli che sono nati indietro.
È un'idea socialista che realizzare profitti sia un vizio, io ritengo che il vero vizio sia realizzare perdite.
Il socialismo, al nostro tempo, non è una conquista dei socialisti; il socialismo moderno è il figlio degenere del capitalismo. E così sarà negli anni a venire.