La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità.
Il socialismo sarebbe bellissimo se non ci fossero i socialisti.
Il famoso "si vis pacem para bellum" non è che un giuoco di parole da oracolo di Delfo. Torniamo, signori, al senso comune, che dice: "si vis pacem para pacem.
Le carceri italiane, nel loro complesso, sono la maggior vergogna del nostro paese. Esse rappresentano l'esplicazione della vendetta sociale nella forma più atroce che si abbia mai avuta.
La violenza è un metodo di lotta inferiore, brutale, illusorio soprattutto, figlio di debolezza, fonte di debolezza, malgrado, anzi in ragione dei suoi effimeri trionfi.
Più profittevole al mondo è chi abbia lasciato un solo precetto di morale, una sola sentenza risguardante la vita, che non un geometra, avesse egli pure scoperte le più belle proprietà del triangolo.
La morale è la fantasia.
Rivoltatela come più vi pare, prima viene lo stomaco, poi viene la morale.
Fino ad ora, sulla morale ho appreso soltanto che una cosa è morale se ti fa sentire bene dopo averla fatta, e che è immorale se ti fa star male.
Il più grande moralista dei tempi moderni è stato senza dubbio Jean Jacques Rousseau, il conoscitore profondo del cuore umano, che attingeva la sua saggezza non nei libri ma nella vita, e che destinava la sua dottrina non alla cattedra, ma all'umanità.
I precetti morali sono spesso volti ad assodare il potere della classe dominante, spessissimo a temperarlo.
La morale assoluta: tutto è vietato.
La moralità consiste nel sospettare gli altri di non essere legalmente sposati.
La morale è coordinare ogni stato momentaneo della nostra vita con uno stato durevole!
L'etica è più una questione di opinioni che una scienza. La morale è una consuetudine più che una legge naturale.