Le libertà sono tutte solidali. Non se ne offende una senza offenderle tutte.
Il famoso "si vis pacem para bellum" non è che un giuoco di parole da oracolo di Delfo. Torniamo, signori, al senso comune, che dice: "si vis pacem para pacem.
Le carceri italiane, nel loro complesso, sono la maggior vergogna del nostro paese. Esse rappresentano l'esplicazione della vendetta sociale nella forma più atroce che si abbia mai avuta.
Le catastrofi politiche non vengono se non siano in qualche modo consentite o volute.
La violenza è un metodo di lotta inferiore, brutale, illusorio soprattutto, figlio di debolezza, fonte di debolezza, malgrado, anzi in ragione dei suoi effimeri trionfi.
Se ami qualcuno lascialo libero. Se torna da te, sarà per sempre tuo, altrimenti non lo è mai stato.
La relazione tra la mia esperienza di imprenditore e quella di politico risiede in un'unica parola: libertà.
La lotta alla miseria deve essere condotta dal Governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. In altre parole bisogna essere socialisti al vertice e liberi imprenditori alla base.
Credo ancora che noi vinceremo : questa fede ci può dare il coraggio di affrontare le incertezze del futuro. Potrà dare nuovo vigore ai nostri piedi affaticati, mentre continuiamo ad avanzare verso la città della libertà.
La concezione aristocratica della libertà produce, presso quelli che così sono stati educati, un sentimento esaltato del loro valore individuale e un gusto appassionato per l'indipendenza.
Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all'Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita.
La libertà basta volerla.
Non si può diventare veramente liberi se non accettando di non esserlo sempre.
La libertà non è un fine, è un mezzo per sviluppare le nostre forze.