Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
Chi cerca non trova, ma chi non cerca viene trovato.
Tutto è in gioco. Voi vedete più di me. Io sono nelle mie stanze, ma so che il tempo si fa sempre più grigio e torbido. Questa volta abbiamo un autunno più che mai triste.
Lo spirito diventa libero solo quando cessa di essere un sostegno.
Ogni rivoluzione evapora, lasciando dietro solo la melma di una nuova burocrazia.
Non c'è di peggio del disordine quando si hanno capacità esigue.
Si scrive soltanto una metà del libro, dell'altra metà si deve occupare il lettore.
Il libro è l'oppio dell'Occidente.
Si possono ignorare moltissimi libri, senz'essere, per questo, un ignorante.
A scrivere un libro brutto si fa la stessa fatica che a scriverne uno bello; e il libro brutto viene con la stessa sincerità dell'anima dell'autore.
Se vogliamo moltiplicarci, non dobbiamo agire, fuggire, viaggiare in India o a Tahiti, ma scegliere un libro nuovo nella frusciante foresta di pagine che avvolge i muri della nostra stanza.
Pubblicare un libro è parlare a tavola davanti ai domestici.
Mai imprestar libri, non uno fa ritorno; i soli che ho in biblioteca sono quelli che altri mi hanno imprestato.
Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.
Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
A leggere la quarta di copertina dei libri in commercio, sembrerebbe che in circolazione ci siano soltanto capolavori.