Non v'è gioia che il mondo possa dare, eguale a quella che nega.— George Gordon Byron
Non v'è gioia che il mondo possa dare, eguale a quella che nega.
Il piacere è peccato, e qualche volta il peccato è un piacere.
Non c'è istinto pari a quello del cuore.
Ero a Venezia sul Ponte dei Sospiri; un palazzo da un lato, dall'altro una prigione; vidi il suo profilo emergere dall'acqua come al tocco della bacchetta di un mago.
Le donne le perdonavano tutto, tranne la sua faccia.
L'amore è l'elemento in cui viviamo. Senza di esso vegetiamo appena.
Ma il tempo, il tempo, chi me lo rende? Chi mi da indietro quelle stagioni di vetro e sabbia, chi mi riprende, la rabbia, il gesto, donne e canzoni? Gli amici persi, i libri mangiati, la gioia piana degli appetiti, l'arsura sana degli assetati, la fede cieca in poveri miti?
La tragedia di questo mondo è che nessuno è felice. Sia che attraversi un periodo di sofferenza che di gioia.
Le migliori vittorie, le più grandi soddisfazioni, i momenti di vera gioia sono quelli per i quali si sono impiegati più tempo, energia e forza, in cui ci si è spesi completamente.
Per ottenere il pieno valore della gioia dobbiamo avere qualcuno con cui condividerla.
Manca la gioia? Pensa: c'è un ostacolo tra Dio e me: indovinerai quasi sempre.
Io canto il mio dolore e dipingo la mia gioia.
La gioia non è nelle cose, è in noi.
La gioia è sempre insidiata dagli sbarramenti: chi non si attrezza non dà consistenza alla propria gioia.
Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.
Le piccole gioie, non quelle grandi, ci servono da sollievo e da conforto quotidiano.