In un mondo d'arrivisti buona regola è non partire.— Gesualdo Bufalino
In un mondo d'arrivisti buona regola è non partire.
E dire che io e lui abbiamo un nemico in comune: lui me, io pure.
Tutti al mondo sono poeti, perfino i poeti.
Come si fa ad amarsi vivendo con se stessi 24 ore su 24?
Certi libri già dopo tre righe mostrano un radiatore che fuma.
Ci sono due cose che esigono una buona salute per essere fatte: l'amore e la rivoluzione.
Ho portato il mondo sulle mie spalle, e questo mestiere, dopotutto, non lascia che stanchezza.
Questo mondo, che è lo stesso per tutti, non lo fece alcuno degli dèi, né alcuno degli uomini, ma è sempre stato ed è e sarà fuoco eternamente vivo, che al tempo dovuto si accende e al tempo dovuto si spegne.
Forse il mondo è una ferita e qualcuno la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano.
Il mondo si gioca su tre parole simili: caso, causa, caos.
Stare a questo mondo è una fatica, soprattutto saperci stare.
Quando verrà la fine del mondo, mi ritirerò a vita privata.
Entro i confini del mondo non vi può essere esilio di sorta: nulla infatti che si trovi in questo mondo è estraneo all'uomo.
Una persona non può considerare il mondo una sorta di bordello metafisico per le emozioni.
Il mondo è un condominio tra la malvagità e la pazzia: l'una regna e l'altra comanda.
Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero.