Le due ali per volare in Paradiso sono la purità e l'umiltà.
Confidare in Dio diffidare di noi.
In montagna chi sta diritto e si espone al vento cade; chi invece si stende a terra non viene travolto. Nelle tentazioni ci vuole umiltà.
Il demonio spesso ci fa un quadro dipinto a vividi colori dei difetti altrui, ed oscura i nostri.
Umiltà vuol dire verità.
L'intelligente soffi via da sé le impurità poco a poco, un momento dopo l'altro, come l'argentiere dall'argento.
Solo con la purezza e le buone azioni dei seguaci si può difendere la religione, mai con la contrapposizione a chi professa altre fedi.
Solo l'infinita purezza non viene contaminata dal contatto col male. Ogni purezza limitata finisce con il corrompersi, se il contatto è prolungato.
Chi opera per sincera coscienza può errare, ma è puro innanzi a Dio.
Non è il contatto con la donna che corrompe l'uomo, è anzi l'uomo, spesso, troppo impuro per toccarla.
La purezza è una lente d'ingrandimento posata sopra la luce.
Mani pure non han bisogno di guanti per coprirsi.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Custodiscono la purezza le fatiche corporali e la meditazione della Scrittura.