Finché c'è morte c'è speranza.— Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Finché c'è morte c'è speranza.
I siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti; la loro vanità è più forte della loro miseria.
E' meglio un male sperimentato che un bene ignoto.
Per comandare gli altri è necessario saper ingannare se stessi.
Morire per qualche d'uno o per qualche cosa, va bene, è nell'ordine; occorre però sapere o, per lo meno, esser certi che qualcuno sappia per chi o per che si è morti.
Solo un fumo torbido è il sogno della morte, e il fuoco della vita sotto vi arde.
Il fatto che siano tutti votati alla scomparsa, produce in noi un sentimento insopportabile. Ma lo sarebbe ancora di più se fosse la morte a scomparire...
La morte è un vile esperimento chimico che viene effettuato su tutti tranne che sugli alberi della sequoia.
È meglio morire svuotandosi che riempendosi, e meglio di fame che d'indigestione.
Sin dal giorno della mia nascita, la mia morte ha iniziato il suo cammino. Sta camminando verso di me, senza fretta.
Quando io crederò imparare a vivere, e io imparerò a morire.
La morte è l'ignoranza della vita: quanti uomini morti si aggirano tra i viventi.
La morte è orribile solo per colui che non crede in Dio, oppure crede in un Dio malvagio, il che è la stessa cosa. Per colui che crede in Dio, nella sua bontà e vive in questa vita secondo la sua legge ed ha sperimentato questa sua bontà, per costui la morte è solo un passaggio.
I morti si nutrono di giudizi, i viventi di amore.