Il cimitero è pieno di grandi uomini di cui il mondo non poteva farne a meno.
La realtà distrugge la purezza e il piacere dello slancio.
Dio è quell'infinito Tutto, di cui l'uomo diviene consapevole d'essere una parte finita.
La principale attrattiva del servizio militare è consistita e consisterà in questa obbligata e irreprensibile pigrizia.
Non vi è che un modo per essere felici: vivere per gli altri.
I romanzi finiscono col matrimonio dell'eroe con l'eroina. Bisognerebbe invece cominciare da questo, e finire che si sono separati, cioè liberati l'uno dell'altro.
La morte non è che per i mediocri.
La morte dei giovani è un naufragio. La morte dei vecchi è un approdare al porto.
La nostra morte non è una fine se possiamo vivere nei nostri figli e nella giovane generazione. Perché essi sono noi: i nostri corpi non sono che le foglie appassite sull'albero della vita.
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
Vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.
Non c'è nulla di certo nella vita di un uomo, tranne questo: che egli deve perderla.
La morte non tace su nulla.
Non è ver che sia la morte Il peggior di tutti i mali; È un sollievo de' mortali Che son stanchi di soffrir.
La vita è piacevole, la morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.
L'orrendo della morte è il suo cerimoniale. Quanto più bello sarebbe andarsene al cimitero da soli, a piedi.