Non agogno che la virtù del sogno: l'inconsapevolezza.— Guido Gozzano
Non agogno che la virtù del sogno: l'inconsapevolezza.
Giugno. Per le finestre il sole inonda la bella stanza d'una luce aurina: freme la messe ai solchi della china, la messe ormai matureggiante e bionda.
Tutte, persin le brutte, mi danno un senso lento di tenerezza... «Sento» ? risi ? «di amarle tutte!
Primavera non è che s'avventuri un'altra volta e cinga di tripudi un'altra volta i rami seminudi tutti raggiando questi cieli puri?.
Lungi i pensieri foschi!Se non verrà l'amore che importa?Giunge al cuore il buono odor dei boschi.
I sogni sono le pietre di paragone del nostro carattere.
Nell'ingenua opinione di chi si sveglia, il sogno, se pure non proviene da un altro mondo, ci rapisce tuttavia, mentre dormiamo, in un altro mondo.
Il sogno di uno solo è l'illusione, l'apparenza; il sogno di due è già la verità, la realtà. Che cos'è il mondo reale se non il sogno di tutti, il sogno comune?
C'è nei sogni, specialmente in quelli generosi, una qualità impulsiva e compromettente che spesso travolge anche coloro che vorrebbero mantenerli confinati nel limbo innocuo della più inerte fantasia.
Il mero fatto di ricordare un sogno equivale a organizzarlo.
Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare.
L'unica maniera per dare al sogno una possibilità di realizzarsi è smettere di sognarlo.
L'esperienza del sogno si presenta come un fatto estraneo, inserito fra due periodi di vita che sono perfettamente contigui e si prolungano l'uno nell'altro.
Nessuno sogna di ciò che non lo riguarda.