L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.— Gustave Flaubert
L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.
Il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita.
Il meglio della vita si passa a dire "È troppo presto", poi "È troppo tardi".
L'autore nella sua opera dovrebbe essere come Dio nell'universo, presente ovunque e visibile da nessuna parte.
Se ho provato momenti di entusiasmo, li devo all'arte; eppure, quanta vanità in essa! voler raffigurare l'uomo in un blocco di pietra o l'anima attraverso le parole, i sentimenti con dei suoni e la natura su una tela verniciata.
Le erezioni del pensiero sono come quelle del corpo: non seguono la nostra volontà!
L'uomo si ricostruisce una patria sotto qualsiasi lembo di cielo.
Vogliamo la patria, la patria una e rapidamente. Possiamo cedere su tutto; su questo no. Potete, sapete darcela?
La patria è dove si vive felici.
Finché, domestica o straniera, voi avete tirannide, come potete aver patria? La patria è la casa dell'uomo, non dello schiavo.
Nessun profeta è ben accetto in patria.
Per un vecchio, la patria è dovunque faccia caldo.
Se mi interesso prima a me, il massimo che io possa conseguire, abbracciare nella mia considerazione, nel mio amore, è la patria.
Patria è il nome che si dà al proprio paese quando se ne ha bisogno.
La cenere dei morti fu quella che creò la Patria.
Se la patria non ha debito né possibilità di nudrire del suo ogni giorno tutti i suoi indigenti, spietata cosa sarebbe inibire a questi di procacciarsi altrove la sussistenza.