Si può essere padroni di ciò che si fa, ma mai di ciò che si prova.— Gustave Flaubert
Si può essere padroni di ciò che si fa, ma mai di ciò che si prova.
Non bisogna chiedere arance ai meli, sole alla Francia, amore alle donne, felicità alla vita.
Operaio. Sempre onesto, quando non fa sommosse.
Concorrenza. L'anima del commercio.
Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte.
Il paesaggio è delizioso, vario pur nella sua monotonia, aereo, incantevole, di una bellezza che ammalia senza avvincere, che affascina senza sedurre e che, in una parola, dimostra di possedere più buon senso che grandezza e più intelligenza che poesia: è la Francia.
Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo: io adesso ci credo.
Se si accorgono che sei onesto, sei fottuto.
Io porto in me il germe, lo spunto, la possibilità di tutte le capacità e di tutte le attività.
Quando il 2 giugno 1946 nacque la Repubblica, tutti avemmo la consapevolezza che conservare integri nel tempo gli ideali cui essa si ispirava, avrebbe comportato momenti di duro impegno ed anche grandi sacrifici.
La religione è la coscienza di sé e la consapevolezza del proprio valore dell'uomo, il quale o non ha ancora acquistato la propria autonomia o l'ha già perduta.
È crudele scoprire la propria mediocrità solo quando è troppo tardi. Non migliora il carattere.
Consolazione: la consapevolezza che un uomo migliore sia più sfortunato di te.
Vivete ora, vivete nel momento. Il futuro non esiste. Siatene coscienti. Persino la morte non conta... ancora.
La migliore salute è quella di non sentirsi in salute.
Se parti dalla consapevolezza che la meta è un capolinea, tutto il resto diventa spietatamente chiaro. Non vale la pena affannarsi, la natura va avanti benissimo senza di te, di te se ne fotte.