Si può essere padroni di ciò che si fa, ma mai di ciò che si prova.— Gustave Flaubert
Si può essere padroni di ciò che si fa, ma mai di ciò che si prova.
Eccezione: dite che "conferma la regola" ma non azzardatevi a spiegare come.
Un infinito di passioni può essere contenuto in un minuto come una folla in un piccolo spazio.
Denigrare coloro che amiamo equivale sempre a staccarcene un poco: non bisogna toccare gli idoli, se non si vuole che la doratura ci resti sulle mani.
Mare. Non ha fondo. Immagine dell'infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!».
Gli eroi non hanno buon odore.
Gli uomini camminano insieme, parlano insieme, dormono insieme, ma non si conoscono. Se gli uomini si conoscessero non camminerebbero insieme, non parlerebbero insieme, non dormirebbero insieme.
I giorni passano e io non me ne accorgo, mentre sono con la mente rivolta a qualcosa.
L'unica libertà concessa è resistere con dignità fino al capolinea, giocando come il gatto con il topo, consapevoli però di essere il topo, non il gatto, e di non avere scampo. Cercare di divertirsi, almeno. E poi scendere, soddisfatti. Almeno un poco. Capolinea.
Non era affatto debole, era straordinariamente fragile e potente come tutte le persone forti e profonde.
Prima di conoscere la teoria della reincarnazione, ero solito biasimare la mia famiglia, la società, mia moglie... Ora so con chiarezza che non devo biasimare nessun altro che me stesso. Adesso sono libero, nessun altro è responsabile.
Tutti abbiamo dei desideri che preferiremmo non svelare ad altre persone e desideri che non ammettiamo nemmeno di fronte a noi stessi.
Se non ci si dimentica della bambina che è in noi, se ci si prende cura della donna sexy e bella che è in noi, non ci sono motivi per cui questa bambina e questa donna sexy debbano sparire.
Tu devi costantemente porti queste domande:Cosa sto facendo?Che cosa stanno facendo a me?Cosa mi fanno leggere?Cosa mi fanno dire?Dove mi fanno andare?Cosa mi fanno pensare?E, più importante, cosa mi fanno diventare?Poi poniti la questione principale: va bene che sia così?
Spesso si riconosce la felicità solo dopo averla persa.
È solo la consapevolezza delle nostre risorse a renderci calmi, capaci di vivere serenamente.