Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità.
La fisica, la matematica e la teologia hanno costituito il tripode sul quale è venuta a poggiarsi la fiducia degli iniziati ma per me, che non posso più credere in queste cose, dove troverà sostegno la mia speranza? Ecco la mia tragedia. Quanta tristezza vi è nel profondo delle cose?
Con un piede da questa parte e l'altro poggiato sull'infinito, mi sembra quasi di essere un ponte gettato fra le due età e sotto di me scorre l'universo come fluida materia che seco travolge impetuosamente il ridicolo delirio dell'uomo di volersi imporre o sottrarre a decreti che lui stesso ignora.
Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
La nobiltà e la ricchezza che uno acquista con l'opera propria nessuno le odia, perché tutti le sperano...
La ricchezza può essere buon condimento nel banchetto della vita; ma tristo quel commensale cui essa sia tutt'insieme condimento e vivanda.
La ricchezza va stimata più di tutte quelle cose che ella può dare e meno di quelle cose che ella non può dare.
Il ricco è sempre venduto all'istituzione che lo rende ricco.
Bisognerebbe andare a scuola di povertà per contenere il disastro che la ricchezza sta producendo.
Si dice che i ricchi possono permettersi di essere caritatevoli. Be', i poveri possono permettersi di essere nobili.
Il ricco possiede la sicurezza di colui che non si sente in stato di inferiorità.
La globalizzazione è una grande opportunità di ripartizione della ricchezza.
La povertà misurata al fine che è proprio della natura, è gran ricchezza, ma la ricchezza, se non viene limitata, è gran povertà.
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