Gli ebrei, se sono buoni, sono migliori, se cattivi, peggiori dei cristiani.
Gli avvocati, questi girarrosti delle leggi che, a forza di girarle e rigirarle, finiscono per cavarne un arrosto per loro.
Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini.
La persecuzione di chi la pensa diversamente è soprattutto monopolio del clero.
Non chiedetemi che cosa ho, ma che cosa sono.
Nello stupendo maggio, quando esplodevano tutte le gemme, proprio allora nel mio cuore è spuntato l'amore.
Gli ebrei sono il popolo eletto del loro dio, ed egli è il dio eletto del suo popolo: e per il resto questo non interessa niente a nessuno.
Se tutti gli ebrei fossero stati convertiti da Gesù Cristo, avremmo solo testimoni sospetti. Ma se fossero stati sterminati, non avremmo nessun testimone.
La cultura ebraica non è una sorta di erba selvatica che cresce per conto suo. È un giardino che si deve curare di continuo. Quando il giardiniere se ne scorda, o decide di scordarsene, le piante avvizziscono.
Dovranno esserci ancora ebrei quando l'ultimo ebreo sarà sterminato.
La patria dell'ebreo sono gli altri ebrei: perciò egli combatte per essi come pro ora et focis, e non vi è comunità sulla terra così salda come la loro.
L'ebreo è esule: e noi crediamo di non esserlo?
Essere ebreo è una condizione umana estrema, terribile e insondabile; una condizione di cui l'occidentale ha paura; e noi sappiamo che si ha paura di ciò che sta dentro di noi, non di ciò che ci è estraneo.
Gli ebrei sono costretti a contemplare, se non ad accettare o a razionalizzare, l'atroce paradosso della loro colpevolezza innocente, il fatto che sono stati loro a rappresentare nella storia occidentale l'occasione, la possibilità ricorrente per il gentile di diventare meno che umano.
Uccidendo i suoi ebrei, l'Europa si è suicidata.
Il giudaismo e le sue due principali note a piè di pagina, il cristianesimo e il socialismo utopico, discendono direttamente dal Sinai, e anche gli ebrei erano solo un piccolo gruppo disprezzato e perseguitato.