La bellezza non rende felice colui che la possiede, ma colui che la può amare e desiderare.— Hermann Hesse
La bellezza non rende felice colui che la possiede, ma colui che la può amare e desiderare.
I libri hanno valore soltanto se conducono alla vita, se servono e giovano alla vita, ed è sprecata ogni ora di lettura dalla quale non venga al lettore una scintilla di forza, un presagio di nuova giovinezza, un alito di nuova freschezza.
Nessuno sogna di ciò che non lo riguarda.
Viviamo forse noi uomini per abolire la morte? No, viviamo per temerla e poi amarla e appunto per amor suo questo nostro po' di vita arde talvolta di luce così bella per qualche istante.
L'uomo che guardo con timore, con speranza, con desiderio, con precise intenzioni e richieste, non è un uomo, ma solo un torbido specchio della mia volontà.
Soltanto l'umorismo compie l'impossibile, illumina e unisce tutte le zone della natura umana.
Bellezza e bruttezza sono un miraggio perché gli altri finiscono per vedere la nostra interiorità.
Le notti in cui la bellezza dilata il tempo, in cui il presente è così perfetto e lo si indossa così bene che si cominciano a fare promesse, giuramenti, patti, perché quella bellezza fa sentire dentro di sé una spinta verso il futuro.
La percezione della bellezza è un test morale.
Tutte le cose belle sono di tutte le età.
Per me la bellezza è il miracolo dei miracoli. Non vi sono che gli esseri superficiali che non giudicano dalle apparenze. Il vero mistero del mondo è il visibile, non l'invisibile.
La bellezza è una di quelle rare cose che non portano a dubitare di Dio.
Il concetto del 'bello' ha fatto qualche danno.
Noi della bellezza crediamo materia la verità morale.
La bellezza ci è connaturale; perciò il nostro sobbalzo di gioia quando la riconosciamo.
Beltà crudel, che in due modi m'offende; Pria col ferir, poi col vietar ch'io mostri L'alte piaghe, onde il cor mercede attende.