Ogni uomo forte raggiunge immancabilmente ciò che il suo vero io gli ordina di volere.— Hermann Hesse
Ogni uomo forte raggiunge immancabilmente ciò che il suo vero io gli ordina di volere.
Lo spirito non può vivere nella natura, ma solo di fronte ad essa, come suo contrapposto.
Ogni sublime umorismo comincia con la rinuncia dell'uomo a prendere sul serio la propria persona.
Noi pretendiamo che la vita debba avere un senso: ma la vita ha precisamente il senso che noi stessi siamo disposti ad attribuirle.
Senza amore di sé neppure l'amore per gli altri è possibile.
Ogni uomo prova il bisogno di affezionarsi a qualche essere vivente e dargli prova del proprio amore.
L'Io si arricchisce nel confronto con le diversità, ma senza venire cancellato o assorbito. Il dialogo, che unisce gli interlocutori, presuppone la loro distinzione e una piccola, ma insopprimibile e feconda distanza.
L'Io non è cosa o fatto, è soprattutto azione.
L'unico viaggio irrinunciabile è l'esplorazione dell'io.
L'io è odioso.
Depreco egualmente il trionfalismo di Kant e in genere di quelle filosofie che, trovando necessario partire dall'io, inneggiano ad esso come se fosse una grande conquista e non invece la miserabile sorte che ci è toccata.
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
Quel che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, è il tuo io.
Come il cavaliere, se non vuole essere disarcionato dal suo cavallo, è costretto spesso a ubbidirgli e a portarlo dove vuole, così anche l'Io ha l'abitudine di trasformare in azione la volontà dell'Es come se si trattasse della volontà propria.
Io: abbreviazione di Dio.
Chi è io? Cos'è questo intervallo tra me e me?