In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".— Theodor Adorno
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
La felicità è come la verità: non la si ha, ci si è. Per questo nessuno che sia felice può sapere di esserlo. Per vedere la felicità, ne dovrebbe uscire. L'unico rapporto fra coscienza e felicità è la gratitudine.
Il fragore senza suono che ci è noto da sempre dall'esperienza del sogno, ci viene incontro di giorno dai titoli dei giornali.
Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono soltanto animali.
Un lavoro artistico di successo non è quello che risolve le contraddizioni in una armonia spuria, ma quello che esprime l'idea di armonia negativamente con l'incorporare le contraddizioni, pure e prive di compromessi, nella sua struttura interna.
Quel che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, è il tuo io.
Come il cavaliere, se non vuole essere disarcionato dal suo cavallo, è costretto spesso a ubbidirgli e a portarlo dove vuole, così anche l'Io ha l'abitudine di trasformare in azione la volontà dell'Es come se si trattasse della volontà propria.
Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io: e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io.
Io: un paesaggio che m'è venuto a noia.
L'Io non è cosa o fatto, è soprattutto azione.
L'Io non va annullato, va piuttosto educato, purificato, talora severamente disciplinato, per raggiungere quella purezza verso cui è effettivamente predisposto.
Spesso si dice che questa o quella persona non ha ancora trovato se stesso. Ma l'io non è qualcosa che si scopre: è qualcosa che si crea.
Chi è io? Cos'è questo intervallo tra me e me?
Ogni uomo forte raggiunge immancabilmente ciò che il suo vero io gli ordina di volere.
In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che con chiunque altro.