Chi è io? Cos'è questo intervallo tra me e me?— Fernando Pessoa
Chi è io? Cos'è questo intervallo tra me e me?
La vita, per la maggior parte degli uomini, è un fastidio che passa senza che se ne accorgano, una cosa triste, costituita da intervalli allegri.
La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
Perdere il padre e la madre, non ottenere né gloria né felicità, non avere né un amico né un amore, tutto questo si può sopportare; quello che non si può sopportare è sognare una cosa bella che non sia possibile realizzare in parole o azioni.
L'ignoranza è la vera innocenza. Il grande pensatore è lo scaltro per eccellenza.
Io: un paesaggio che m'è venuto a noia.
Di tutte le parole di tutte le lingue che conosco, quella che ha la massima concentrazione è l'inglese "I".
Depreco egualmente il trionfalismo di Kant e in genere di quelle filosofie che, trovando necessario partire dall'io, inneggiano ad esso come se fosse una grande conquista e non invece la miserabile sorte che ci è toccata.
Quale altro carcere è scuro come il nostro cuore! Quale carceriere così inesorabile come il nostro io!
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.
L'Io si arricchisce nel confronto con le diversità, ma senza venire cancellato o assorbito. Il dialogo, che unisce gli interlocutori, presuppone la loro distinzione e una piccola, ma insopprimibile e feconda distanza.
L'io, ciò che non può mai divenire oggetto.
L'io è odioso.