Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.
Quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.
Lo sciocco che adora dare suggerimenti sul nostro giardino non si prende mai cura delle proprie piante.
Era possibile identificare l'Altra Parte di sé dal bagliore dello sguardo: sin dall'inizio dei tempi, era in questo modo che le persone riconoscevano il vero Amore.
Di tutte le parole di tutte le lingue che conosco, quella che ha la massima concentrazione è l'inglese "I".
L'Io non è cosa o fatto, è soprattutto azione.
Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io: e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io.
L'io, ciò che non può mai divenire oggetto.
L'Io non va annullato, va piuttosto educato, purificato, talora severamente disciplinato, per raggiungere quella purezza verso cui è effettivamente predisposto.
Spesso si dice che questa o quella persona non ha ancora trovato se stesso. Ma l'io non è qualcosa che si scopre: è qualcosa che si crea.
L'io è odioso.
L'unico viaggio irrinunciabile è l'esplorazione dell'io.
Quale altro carcere è scuro come il nostro cuore! Quale carceriere così inesorabile come il nostro io!
In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che con chiunque altro.