L'io, io!... Il più lurido di tutti i pronomi.— Carlo Emilio Gadda
L'io, io!... Il più lurido di tutti i pronomi.
Una difficilissima elaborazione e costruzione morale fatta di incredibili sforzi e autoinibizioni individuali e puri e leganti entusiasmi, darà una più perfetta socialità di quella in cui siamo oggi immersi.
Le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l'effetto che dir si voglia d'un unico motivo, d'una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti.
Il fatto in sé, l'oggetto in sé, non è che il morto corpo della realtà, il residuo fecale della storia.
Se un'idea è più moderna di un'altra, è segno che non sono immortali né l'una né l'altra.
L'integrale dei fuggenti attimi è l'ora.
Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io: e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io.
L'Io non va annullato, va piuttosto educato, purificato, talora severamente disciplinato, per raggiungere quella purezza verso cui è effettivamente predisposto.
Quel che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, è il tuo io.
Ogni uomo forte raggiunge immancabilmente ciò che il suo vero io gli ordina di volere.
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.
Come il cavaliere, se non vuole essere disarcionato dal suo cavallo, è costretto spesso a ubbidirgli e a portarlo dove vuole, così anche l'Io ha l'abitudine di trasformare in azione la volontà dell'Es come se si trattasse della volontà propria.
Di tutte le parole di tutte le lingue che conosco, quella che ha la massima concentrazione è l'inglese "I".
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
Quale altro carcere è scuro come il nostro cuore! Quale carceriere così inesorabile come il nostro io!