Essere un dio è solo una questione di temperamento, alla fine.— Iris Murdoch
Essere un dio è solo una questione di temperamento, alla fine.
Uno dei segreti per una vita felice sono dei continui piccoli ossequi.
L'amore è il difficile rendersi conto che qualcosa al di fuori di noi stessi è reale.
La passione trova in se stessa le proprie giustificazioni.
La privazione è un'oscurità impenetrabile per l'immaginazione dei non privati.
Contro Pascal, io dico: il Dio di Abramo, d'Isacco e di Giacobbe e il Dio dei filosofi è lo stesso Dio.
Non parlo di Dio, per convertire qualcuno, ma perché è l'unico tema di cui valga la pena parlare.
Ingiusto è chi non prova desiderio di te, chi non capisce e non si sente in dovere di amarti, per quanto è nelle possibilità di una creatura razionale.
L'assenza di paura non significa arroganza o aggressività. Quest'ultima è in sé stessa un segno di paura. L'assenza di paura presuppone la calma e la pace dell'anima. Per essa è necessario avere una viva fede in Dio.
L'uomo si crea un Dio a propria immagine, e ogni Dio invecchia insieme con gli uomini che lo hanno creato.
Dio è il sommo Sé. Egli è intocco dalle pene della vita, dalle azioni e dalle loro Conseguenze.
Soltanto l'inutilità del primo diluvio trattiene Dio dal mandarne un secondo.
Dio è quell'infinito Tutto, di cui l'uomo diviene consapevole d'essere una parte finita.
L'intolleranza è unicamente essenziale al monoteismo: un dio unico è, per la sua natura, un dio geloso, che non soffre l'esistenza di alcun altro dio.
Ho sperimentato che Dio non abbandona l'uomo. Siamo noi casomai ad abbandonare Lui.