Meno si crede in Dio, più si capisce che altri ci credano.— Jean Rostand
Meno si crede in Dio, più si capisce che altri ci credano.
Tutto quello che un individuo è, in bene o in male, lo è per aver ricevuto dai suoi genitori alcune molecole e per aver subìto alcune influenze esterne. Le nostre ricompense o i nostri castighi derivano sempre dalla chimica e dalla sorte.
La verità non aiuta a soffrire meno, ma ci mostra i limiti del dolore.
Uno dei rischi di scrivere delle massime è che ci si mette nella condizione di essere citati.
Letteratura: proclamare di fronte a tutti ciò che si bada a nascondere ai propri conoscenti.
La nobiltà di un essere umano è strettamente indipendente da quella delle sue convinzioni.
Dio si insedia nei vuoti dell'anima. Sbircia i deserti interiori, perché a somiglianza della malattia egli predilige occupare i punti di minor resistenza. Una creatura armoniosa non può credere in Lui.
Nonostante tutti i tentativi e i sofismi di sant'Agostino, la responsabilità del mondo e di tutte le sue sventure ricade comunque su Dio, il quale ha creato tutto, assolutamente tutto, e sapeva come sarebbero andate le cose.
Non esiste il diavolo. E' solo dio quando è ubriaco.
In ultima analisi il dio non è altro che un padre a livello più alto.
Un Dio che ci lascia provare la sua esistenza vuole essere considerato come un idolo.
Finché non abbiamo incontrato Dio, finché non siamo uno sguardo di amore per Lui, Dio è come un falso Dio.
Lei crede forse che l'Onnipotente dia a ognuno il suo, creando un nuovo Adamo e una nuova Eva ogni trent'anni?
Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali.
Coloro che credono di non credere in Dio, in realtà poi credono inconsciamente in Lui, perché il Dio di cui negano l'esistenza non è Dio, ma qualcos'altro.
Se si è maturi per un dio si è generalmente acerbi per il prossimo.