Prima legge dei robot: mai danneggiare un essere umano.— Isaac Asimov
Prima legge dei robot: mai danneggiare un essere umano.
Non c'è bisogno di viaggiare nel tempo per essere degli storici.
Sono conscio dello stato della mia ignoranza e pronto a imparare da chiunque, indipendentemente dalla sua qualifica.
Nella vita, a differenza degli scacchi, il gioco continua dopo lo scacco matto.
Io, della Luna conosco praticamente tutto; se dovessi andarci sarebbe inutile. E poi, dovrei salire sull'astronave. Ma lo sa che io non prendo neppure l'aereo.
Non c'è legge che torni comoda a tutti.
Per dare savie leggi a un popolo bisogna essere anche un poco artisti.
L'ignoranza della legge non è una scusa per nessun uomo: non perché tutti gli uomini conoscono la legge, ma perché questa è una scusa che tutti adducono, e nessuno sa come respingerla.
La legge deve esprimere l'aspirazione generale, promuovere l'utile di tutti, rispondere a un battito del cuore della Nazione. La Nazione intera deve esser dunque, direttamente o indirettamente, legislatrice.
In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe.
Non è vera né buona legge quella che non ha per madre la Sofia e per padre l'Intelletto razionale.
Non v'è cosa più pericolosa di quell'assioma comune che bisogna consultare lo spirito della legge. Questo è un argine rotto al torrente delle opinioni.
Per i cittadini le leggi si applicano, per gli amici si interpretano, per alcuni si eludono.
Le cattive leggi sono la peggior sorte di tirannia.
Ragione per governare ma clemenza per perdonare: la prima è legge, privilegio l'altra.