Quando ho più idee degli altri, do agli altri queste idee; se le accettano, questo è comandare.— Italo Calvino
Quando ho più idee degli altri, do agli altri queste idee; se le accettano, questo è comandare.
Di fatto, ogni silenzio consiste nella rete di rumori minuti che l'avvolge: il silenzio dell'isola si staccava da quello del calmo mare circostante perché era percorso da fruscii vegetali, da versi d'uccelli o da un improvviso frullo d'ali.
L'occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose.
Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti.
Io credo alla pedagogia repressiva. Mi rendo conto di essere molto antiquato in questo, ma continuo ad essere convinto che resti il miglior metodo d'educazione alla cultura.
La menzogna non è nel discorso, è nelle cose.
Chi comanda ha da dar conto.
Imparando a essere comandato, imparerai a comandare.
Non siamo nati per supplicare, ma per comandare.
Chi ha a comandare a altri non debba avere troppa discrezione o rispetto nel comandare; non dico che debba essere senza essa, ma la molta è nociva.
Per comandare bisogna riuscire a trovare chi è disposto a ubbidire.
Dove sono troppi a comandare, nasce la confusione.
È meglio non comandare del non venire obbediti.
Quelli che comandano di più sono quelli che fanno meno rumore.
Per comandare un vascello non si sceglie il passeggero di casato più nobile.
Chi dice che comandare è meglio che fottere è un gran bugiardo.