Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti.
L'inconscio è il mare del non dicibile, dell'espulso fuori dai confini del linguaggio, del rimosso in seguito ad antiche proibizioni.
Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino.
Non è la voce che comanda la storia: sono le orecchie.
Neppure noi sapevamo d'essere al mondo.
Beati quelli il cui atteggiamento verso la realtà è dettato da immutabili ragioni interiori!
Governare l'Italia non è impossibile, è inutile.
L'Italia deve concentrarsi sulla crescita, tornare a produrre benessere per le persone. La mancanza di crescita incattivisce le persone: è un tema economico, ma anche morale ed etico.
Gl'italiani non hanno costumi; essi hanno delle usanze.
Essere innocenti in Italia è pericoloso! Non si hanno alibi.
In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio.
Queste due malattie italiane: l'avvocato e il professore.
Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl'italiani nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi.
Gli italiani non sono parricidi; sono fratricidi... Vogliono darsi al padre, ed avere da lui, in cambio, il permesso di uccidere gli altri fratelli.
L'Italia è bella, è fatta di uomini bizzarri e di eroi.
Qui si fa l'Italia o si muore.