L'italiano: totalitario in cucina, democratico in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.— Leo Longanesi
L'italiano: totalitario in cucina, democratico in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.
Le nostre esperienze ci seguono; le nostre antipatie ci precedono.
Il paradosso è il lusso delle persone di spirito, la verità è il luogo comune dei mediocri.
I difetti degli altri assomigliano troppo ai nostri.
Diffidate delle donne intellettuali: finiranno col rintracciare sempre il cretino che le capisce.
Non pagare i debiti, ma versare grosse lagrime di acconto ai creditori.
Gli italiani hanno sempre paura di qualcosa.
Adoro l'Italia perché non è pretenziosa come la Francia e ogni volta che ci vado sono accolta da folle enormi e calorose.
E quest'Italia, un'Italia che c'è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.
L'Italia è un Paese ingovernabile e con questa ingovernabilità dobbiamo farci i conti tutti i giorni.
Italia poverella, Italia mia, che ti par di questi almi allievi tuoi che t'han cacciato un porro dietro via?
Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo, di avere per capitale una città sproporzionata per nome e per storia, alla modestia di un Popolo che quando grida "forza Roma" allude solo ad una squadra di calcio.
L'Italia è un paese: sta all'America, alla Russia, alla Cina, come Enna sta a Roma.
Gli italiani si lamentano troppo, quindi stanno bene.
Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto.
L'Italia può essere piena di bellissimi quadri e di chiese, ma non possiamo giudicare un paese che dai suoi uomini.