L’invito è a vivere l’amore in modo totale, senza calcoli e senza paura del giudizio altrui. L’intensità del sentimento viene messa al centro come qualcosa che merita di essere vissuto fino in fondo, anche quando il mondo lo condanna o lo considera sbagliato. C’è un contrasto forte tra l’energia incontrollabile del cuore e le regole morali, religiose o sociali che cercano di imbrigliarla. Ma l’indicazione non è semplicemente quella di ribellarsi per gusto di trasgredire; è piuttosto quella di riconoscere nell’amore una verità più profonda delle norme esterne. Quando gli altri parlano di peccato, la proposta è di rovesciare il significato delle parole: ciò che viene definito “peccato” diventa il luogo in cui si manifesta la propria innocenza più autentica. L’innocenza non nasce dall’obbedienza cieca alle regole, ma dalla fedeltà sincera a ciò che si prova. Amare fino all’eccesso, anche contro le convenzioni, significa accettare se stessi e la propria vulnerabilità. In questa prospettiva, il peccato è solo un’etichetta che non riesce a contenere la forza di un sentimento vissuto con onestà, mentre chi ama davvero, persino nell’errore, resta interiormente puro perché non tradisce il proprio cuore.