L'emancipazione della classe lavoratrice deve essere opera della classe lavoratrice stessa.— Karl Marx
L'emancipazione della classe lavoratrice deve essere opera della classe lavoratrice stessa.
Il capitalista ha in comune con l'avaro l'amore della ricchezza come fine a sé stessa. Ma ciò che nell'avaro è soltanto una idiosincrasia, nel capitalista è l'effetto di un meccanismo sociale, del quale egli è soltanto una fra le tante ruote.
Fra due diritti uguali chi decide? la Forza.
Il commercio mondiale è imperniato quasi interamente su dei bisogni: bisogni non del consumo individuale, ma della produzione.
Ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni.
Voi siete spaventati perché vogliamo abolire la proprietà privata. Ma nella vostra società attuale, la proprietà privata è abolita per nove decimi dei suoi membri. Ed è precisamente perché essa non esiste per nove decimi, che esiste per voi.
Lavorare è meno noioso che divertirsi.
Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno.
Un uomo non è un pigro, se è assorto nei propri pensieri; esistono un lavoro visibile ed uno invisibile.
Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
Lo Stato si fonda sulla schiavitù del lavoro. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto.
Mi piace di veder lavorare! È così che il lavoro diventa una consolazione.
In qualunque mestiere, in qualunque professione è bene tenere conto di questo: chi lavora egoisticamente non arriva a niente. Chi lavora altruisticamente se lo ritrova, il lavoro fatto.
Il lavoro rivela il carattere delle persone: alcuni si tirano le maniche, altri girano al largo e altri ancora non si fanno proprio vedere.
Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare.
Il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero.