L'unità essenziale... dell'uomo con la natura, la vera resurrezione della natura, il naturalismo compiuto dell'uomo e l'umanesimo compiuto della natura.
Coloro che lavorano, non guadagnano, e quelli che guadagnano, non lavorano.
Quel che contraddistingue il comunismo non è l'abolizione della proprietà in generale, bensì l'abolizione della proprietà borghese.
La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.
Non è la coscienza degli uomini che determina la loro vita, ma le condizioni della loro vita che ne determinano la coscienza.
La tradizione di tutte le generazioni passate pesa come un incubo sul cervello dei vivi.
Il comunismo non è amore. Il comunismo è un maglio che si usa per schiacciare il nemico.
Non è affatto chiaro come l'idea del paradiso-via-inferno abbia potuto sopravvivere a un solo istante di riflessione.
Ma prima o poi i poveri si accorgeranno: se i ricchi stanno con i comunisti o c'è qualcosa che non va nei ricchi o c'è qualcosa che non va nei comunisti.
Il comunismo è un regime monarchico, una monarchia di vecchio stampo. In quanto tale taglia le palle agli uomini. E quando a un uomo gli tagli le palle non è più un uomo" diceva mio padre.
Il comunismo è la trasformazione secondo giustizia della società.
Il comunismo è l'esasperazione del cancro burocratico che ha sempre roso l'umanità.
La burocrazia improduttiva e infeconda è il polo opposto del comunismo.
Il comunismo ha lasciato pure una grande eredità, non quella delle risposte che ha dato, ma quella delle domande che ha posto.
Il comunismo è l'oppio degli intellettuali; privo di cura allo stesso modo in cui una ghigliottina può essere detta una cura per la forfora.
Dicono che ci siano due posti dove il comunismo funziona: in cielo, dove non ne hanno bisogno, e all'inferno, dove ce l'hanno già.
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