La natura sbaglia raramente, l'abitudine spesso.
Le persone educano comunemente i propri figli così come costruiscono le proprie case, seguendo un certo progetto che ritengono bello, senza considerare se sia adatto agli scopi per i quali sono state progettate.
Se diventi schiavo dell'abitudine, lentamente ti spegni.
L'abitudine è un abito che, indossato da giovani, ci rifiutiamo di togliere vita natural durante.
Forme pietrificate e ormai irriconoscibili della nostra prima felicità, del nostro primo orrore, queste sono le abitudini.
Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
Nulla di ciò che è per natura può assumere abitudini ad essa contrarie: per esempio, la pietra che per natura si porta verso il basso non può abituarsi a portarsi verso l'alto, neppure se si volesse abituarla gettandola in alto infinite volte.
Ci si rammarica della perdita delle peggiori abitudini, forse più di ogni altra cosa. Sono in effetti una parte così essenziale della nostra personalità.
Le sciocche e laide abitudini sono le corruzioni della nostra natura.
Mi stavo abituando a mettere mia moglie sotto un piedistallo.