Per l'uomo che prega molto non esistono disperazione né amara tristezza.— Léon Bloy
Per l'uomo che prega molto non esistono disperazione né amara tristezza.
Non si può essere ed essere stati. Ma si! Non si può essere stati imbecilli ed esserlo tuttora.
Il dolore ci conduce per mano alla soglia della vita eterna.
Chi mette da parte un po' di denaro è simile a un uomo che si fa costruire un sepolcro in un luogo asciutto al riparo dai vermi.
Il ricco è un cattivo povero, uno straccione troppo puzzolente di cui le stelle hanno paura.
Essere allegri non significa necessariamente essere felici, talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere.
E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire.
Senza amore di sé neppure l'amore per gli altri è possibile.
Bisogna toccare il fondo per poter risalire.
Nella disperazione gli uomini diventano animali.
La noia è un male che non deve essere preso alla leggera. Può portare alla fine alla vera disperazione. L'autorità pubblica prende contro di essa ovunque delle precauzioni, come contro altre calamità universali.
L'ultima questione è di sapere se dal fondo delle tenebre un essere può brillare.
L'amore vero si dispera o va in estasi per un guanto perduto o per un fazzoletto trovato, e ha bisogno dell'eternità per la sua devozione e le sue speranze. Si compone insieme dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo.
La disperazione è perfettamente compatibile con una buona cena, vi assicuro.