Il dolore ci conduce per mano alla soglia della vita eterna.
Non si può essere ed essere stati. Ma si! Non si può essere stati imbecilli ed esserlo tuttora.
Chi mette da parte un po' di denaro è simile a un uomo che si fa costruire un sepolcro in un luogo asciutto al riparo dai vermi.
Il ricco è un cattivo povero, uno straccione troppo puzzolente di cui le stelle hanno paura.
Per l'uomo che prega molto non esistono disperazione né amara tristezza.
Il fascino divino che avviene per mezzo della parola è generatore di piacere e liberatore dal dolore. La forza dell'incantesimo, accompagnandosi all'opinione dell'anima, la seduce e la persuade e la trasforma per mezzo del suo incanto.
Quando tentiamo di mandare via un dolore, lo rendiamo più forte.
Là dove cresce il dolore è terra benedetta.
Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. È l'unico a infliggere dolore per il piacere di farlo.
E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà.
Se lo scopo prossimo e immediato della nostra vita non è il dolore, allora la nostra esistenza è la cosa più contraria allo scopo del mondo.
Non esistendo dolore, sua nascita e suo arresto, non può logicamente esistere neppure il cammino, il quale consiste nell'arresto del dolore.
Non sai che ognuno ha la pretesa di soffrire molto più degli altri?
In questa valle di dolore e di lagrime ho l'onore di trovarmi bene.