Chi taglia la pianta, quella si vendica con la sua ruina.
Chi non stima la vita, non la merita.
La nostra vita scaturisce dalla morte degli altri.
Li omini e le parole son fatti. E tu, pittore, non sapiendo operare le tue figure, tu se' come l'oratore che non sa adoperare le parole sue.
Chi non punisce il male comanda che lo si faccia.
Il pittore che ritrae per pratica e giudizio d'occhio sanza ragione è come lo specchio, che in sé imita tutte le a sé contrapposte cose, sanza cognizione d'esse.
Se fossi stato tu a morire, tuo fratello avrebbe trovato il tuo assassino e mi avrebbe portato la sua testa su un piatto d'argento.
L'odio è cieco, la collera sorda, e colui che vi mesce la vendetta, corre pericolo di bere una bevanda amara.
Il gesto - il gesto - non dev'essere una vendetta. Dev'essere una calma e stanca rinuncia, una chiusa di conti, un fatto privato e ritmico. L'ultima battuta.
Un crimine che è crimine di molti non viene vendicato da nessuno.
Una piccola vendetta è più umana di nessuna vendetta.
Sorgi, nera vendetta, dal tuo covo,e tu, amore, cedi la tua coronae il trono che avevi nel mio cuoreall'odio tiranno! Gonfiati, petto,pel carico di mille lingue di serpenti.
La vendetta è un cibo avvelenato che lascia l'amaro in bocca. L'ira si spegne, il furore si dissolve. Resta nell'animo un grande freddo, un senso di smarrimento e di mestizia insanabile.
Li batteremo arrivando vivi alla fine della guerra, è questa la nostra vendetta.
L'aforisma è genio e vendetta e anche una sottile resa alla realtà biblica.
Quando ci si toglie la vita, si vuol far sì che gli altri si disperino. Ma se così facendo crediamo di dar loro soddisfazione, allora la nostra vita ce la teniamo.