La memoria dei beni fatti, appresso l'ingratitudine, è fragile.— Leonardo da Vinci
La memoria dei beni fatti, appresso l'ingratitudine, è fragile.
La somma felicità sarà somma cagione della infelicità, e la perfezion della sapienza cagion della stoltizia.
Li omini e le parole son fatti. E tu, pittore, non sapiendo operare le tue figure, tu se' come l'oratore che non sa adoperare le parole sue.
Il cedro, insuperbito della sua bellezza, dubita delle piante che li son d'intorno, e fattolesi torre dinanzi, il vento poi, non essendo interrotto, lo gittò per terra diradicato.
Il dipintore disputa e gareggia colla natura.
Sì come ogni regno in sé diviso è disfatto, così ogni ingegno diviso in diversi studi si confonde e indebolisce.
Egli è pure un brutto vizio l'ingratitudine!
È tanto più facile ricambiare l'offesa che il beneficio; perché la gratitudine pesa, mentre la vendetta reca profitto.
Guai a chi lavora aspettando le lodi del mondo: il mondo è un cattivo pagatore e paga sempre con l'ingratitudine.
La gratitudine è la più squisita forma di cortesia.
Gratitudine. Un sentimento che sta a metà strada fra il beneficio ricevuto e quello previsto o atteso.
Se detesti la maleducazione, devi sempre dire grazie e per favore. Dire grazie cambia la giornata a te e a chi se lo sente dire.
La gioia è la più semplice forma di gratitudine.
La gratitudine è un debito che di solito si va accumulando, come succede per i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.
C'è una virtù che gode di una sempre minor coinsiderazione: la gratitudine. Cioè l'impulso che ci porta a voler bene, ad essere riconoscenti, a cercare di ricambiare coloro che ci hanno aiutato nei momenti difficili della vita.
Oggi non si insegna più a dire grazie. Viene preso per scontato il ricevere un regalo o una gentilezza.