Il fine può giustificare i mezzi purché ci sia qualcosa che giustifichi il fine.— Lev Tolstoj
Il fine può giustificare i mezzi purché ci sia qualcosa che giustifichi il fine.
La caccia non è una forma naturale della lotta per l'esistenza, ma un ritorno volontario allo stato selvaggio.
L'amore é Dio e morire implica che io, una particella d'amore, ritornerò alla fonte comune ed eterna.
La scuola è un nido di rivalità accanite.
Vi è un solo modo per essere felici: vivere per gli altri.
Se riconosciamo di essere ignoranti anche noi capiremo che il nostro compito non è istruire chissà che popolo separato da noi, ma istruirci tutti, il più possibile, e maggiore è la compagnia, meglio sarà.
Non arriverai mai alla fine del viaggio, se ti fermi a lanciare un sasso a ogni cane che abbaia.
Fine ultimo di tutto, la fine.
Il fine, che non può essere conseguito se non con mezzi cattivi, non può essere un fine buono.
Massimo segno della fine, è il principio.
La scuola è fatta per avere il diploma. E il diploma? Il diploma è fatto per avere il posto. E il posto? Il posto è fatto per guadagnare. E guadagnare? È fatto per mangiare. Non c'è che il mangiare che abbia fine a se stesso, sia cioè un ideale. Salvo in coloro, in cui ha per fine il bere.
C'è una fine per tutto e non è detto che sia sempre la morte.
La percezione della fine è dentro ciascuno di noi, è uno stigma della specie, un marchio della sua caducità.
Il presente non costituisce mai il nostro fine. Passato e presente sono mezzi, solo l'avvenire è il nostro fine. Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.
Da qualche parte esiste una fine. Solo che non si trova un cartello con scritto "Ecco, questa è la fine", come al gradino più alto di una scala non si trova scritto: "Attenzione, questo è l'ultimo gradino. Non fate un passo oltre."