La realtà non si forma che nella memoria.— Marcel Proust
La realtà non si forma che nella memoria.
La rassegnazione, modalità dell'abitudine, permette a certe forze di accrescersi indefinitamente.
Certe qualità aiutano a sopportare i difetti del prossimo [...] e un uomo di grande ingegno presterà di solito meno attenzione alla stupidità altrui di quanta ne presterebbe uno sciocco.
I dispiaceri sono servitori oscuri, detestati, contro cui si lotta, sotto il cui dominio si cade ogni giorno di più, servitori atroci, insostituibili, e che, per vie sotterranee, ci conducono alla verità e alla morte.
Sembra che la natura sia in grado di darci solo malattie piuttosto brevi. La medicina ha inventato l'arte di prolungarle.
É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.
E così voi credete nella realtà!... Mi affascinate, davvero. Non vi avrei mai supposto ingenuo a tal segno. La realtà! Avanti, parlatemene, di questa realtà! Sottraetevi a queste candide fantasie. Suvvia! Siamo noi che la creiamo, la realtà.
La lotta tra Obama e McCain sarebbe un ottimo soggetto per una satira. Ma forse non serve: la realtà può essere anche più comica della finzione.
I censori tendono a fare quello che soltanto gli psicotici fanno: confondono l'illusione con la realtà.
La virtù non può separarsi dalla realtà senza diventare un principio di male.
La felicità è reale solo quando condivisa.
La libertà è una grande realtà. Ma significa, soprattutto, libertà dalle menzogne.
La realtà c'è, è là, inconfutabile.
L'uomo ama idealizzare, ma quando il sogno diviene realtà scatta l'indifferenza.
La realtà, guardata fissamente, è insopportabile.
Non sono molto d'accordo sul fatto che i cartoon rappresentano la fuga dalla realtà; sta in chi li guarda capire dei messaggi.