L'aforisma di Mario Andrea Rigoni esprime una profonda e complessa verità sulle dinamiche della sopravvivenza umana. Propagare la vita, in questo contesto, non è solo un atto biologico ma diventa anche uno scontro con le difficoltà innate dell'esistenza. L'affermazione suggerisce che ogni tentativo di preservare e diffondere l'essere vivente implica inevitabilmente una confrontazione diretta con la paura, il pericolo e talvolta addirittura lo spavento della condizione umana. Questa frase invita a riflettere sulle contraddizioni inerenti alla sopravvivenza: mentre l'istinto di vita è intrinseco all'esistenza stessa, esso si manifesta anche attraverso i conflitti e le sfide che ogni essere vivente incontra nel perseguire la propria esistenza. In questo senso, Rigoni ci invita a guardare oltre l'apparenza superficiale della vita per comprendere il suo reale significato e complessità.