Noi sacerdoti non dobbiamo far sentire alla gente solo il profumo del Vangelo, ma anche la sua forza.— Mario Canciani
Noi sacerdoti non dobbiamo far sentire alla gente solo il profumo del Vangelo, ma anche la sua forza.
Dopo ogni crisi, la vita riserva sempre nuove sorprese. Sono convinto che il meglio, nonostante tutto, ci stia sempre davanti. A qualsiasi età.
È maturo solo chi si ritiene immaturo, perché solo chi si ritiene immaturo cerca di colmare le sue lacune.
Ogni essere è una nota nella sinfonia dell'universo. Sentirsi parte di questa armonia universale dà le vertigini. Il Tutto cosmico non cancella la nostra identità, bensì le dà valore.
Il primo nucleo essenziale della Chiesa è la famiglia, vera «Chiesa domestica».
Uno spartano domandò a un sacerdote che voleva confessarlo: «A chi devo confessare i miei peccati, a Dio o agli uomini?». «A Dio», rispose il prete. «Allora, ritirati, uomo».
I preti ripetono continuamente che il loro regno non è di questo mondo, e si impadroniscono di tutto ciò che è a tiro.
Il prete è il modificatore di direzione del ressentiment. Ogni sofferente, infatti, cerca istintivamente una causa del proprio dolore.
Chiamiamo poi ordini sacri il diaconato ed il presbiterato. Si legge infatti che la chiesa primitiva ebbe solo questi; soltanto in riferimento a questi abbiamo un comando dell'apostolo.
I preti non sono come gli psicanalisti, si possono condividere in famiglia.
Se il prete non è un attore per natura, lo diviene ex professo. Ama la mise en scène, il ruolo e il travestimento, il camouflage: il suo carisma.
Il più grande dono che Dio possa fare ad una famiglia è un figlio sacerdote.
Contro il prete non si hanno ragioni, si ha il carcere.
Prete! Io non ho voglia di ascoltarti, Prete! Non hai il diritto di insegnarmi Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole Per addomesticare le paure della gente!