Se non esistessero le prigioni sapremmo di essere tutti in catene.— Maurice Blanchot
Se non esistessero le prigioni sapremmo di essere tutti in catene.
L'aforisma è il potere che limita e rinchiude. Forma che ha forma di orizzonte, che è il proprio orizzonte. Da qui si vede anche in che cosa sia attraente, sempre ritratta in se stessa, con qualcosa di cupo, di concentrato, di oscuramente violento che la fa rassomigliare al delitto di Sade.
Si deve dire tutto. La prima libertà è la libertà di dire tutto.
La putrefazione dell'attesa, la noia.
L'ordine e gli dei sono morti da quando un solo uomo ha spinto le sue realizzazioni fino al termine della libertà.
Questa vita appare insopportabile, un'altra irraggiungibile. Non ci si vergogna più di voler morire; si chiede di essere portati dalla vecchia cella, che si odia, in una nuova, che presto si imparerà a odiare.
Carcere San Vittore, appartamento di 2 metri per 1, la particolarità: per entrare bisogna aspettare un secondino. Non è libero subito.
Quando leggo i giornali alla mattina mi arrabbio. E allora penso a Epicuro che diceva che per star sereni bisogna star lontani dalla prigione degli affari e della politica. Aveva proprio ragione.
Un giorno è presto passato, e quando la sera uno si mette a letto senza fame e senza acuti dolori, che importa se quel letto è piuttosto fra mura che si chiamino prigione, o fra mura che si chiamino casa o palazzo?
In fondo nella vita, la più grande affermazione di libertà è quella di chi si crea una prigione.
Le carceri sono luoghi favorevoli alla lettura dei testi di filosofia.
Dobbiamo liberarci dal carcere degli affari e della politica.
Se non fosse stato per il mio avvocato, sarei ancora in prigione. Siamo stati molto più rapidi a scavare in due.
Nel mio paese prima si va in prigione e poi si diventa Presidente.
Spesso abbiamo un'idea distorta della gente in carcere. Ho trovato delle persone lucide, attente, acutissime, che hanno una capacità di elaborazione culturale.