La putrefazione dell'attesa, la noia.— Maurice Blanchot
La putrefazione dell'attesa, la noia.
Se non esistessero le prigioni sapremmo di essere tutti in catene.
L'ordine e gli dei sono morti da quando un solo uomo ha spinto le sue realizzazioni fino al termine della libertà.
L'aforisma è il potere che limita e rinchiude. Forma che ha forma di orizzonte, che è il proprio orizzonte. Da qui si vede anche in che cosa sia attraente, sempre ritratta in se stessa, con qualcosa di cupo, di concentrato, di oscuramente violento che la fa rassomigliare al delitto di Sade.
Si deve dire tutto. La prima libertà è la libertà di dire tutto.
La noia è il regno legittimo del filantropo.
Si dice male che la noia è un mal comune. La noia non è sentita che da quelli in cui lo spirito è qualche cosa. Agli altri ogni insipida occupazione basta a tenerli contenti; e quando non hanno occupazione alcuna, non sentono la pena della noia.
Una noia mortale emana da quelli che hanno ragione e lo sanno.
In principio, dunque, era la noia, volgarmente chiamata caos. Iddio, annoiatosi della noia, creò la terra, il cielo, l'acqua, gli animali, le piante, Adamo ed Eva; i quali ultimi, annoiandosi a loro volta del paradiso, mangiarono il frutto proibito. Iddio si annoiò di loro e li cacciò dall'Eden.
Anche il dolore che nasce dalla noia e dal sentimento della vanità delle cose è più tollerabile assai che la stessa noia.
L'uomo si disannoia per lo stesso sentimento vivo della noia universale e necessaria.
La noia è la fonte dei mali peggiori: giuoco, sbornia, dissipazioni, intrighi, e cosi via, hanno la loro origine, se si guarda fino in fondo, nella noia.
Solo le persone noiose si annoiano. Devono pungolarsi in continuazione per sentirsi vive.
Soltanto gli esseri intelligenti provano noia.
La noia proviene o da debolissima coscienza dell'esistenza nostra, per cui non ci sentiamo capaci di agire, o da coscienza eccessiva, per cui vediamo di non poter agire quanto vorremmo.