Abbiamo soltanto la felicità che siamo in grado di capire.
Nulla giova alla felicità come sostituire il lavoro alle preoccupazioni.
Non dobbiamo guadagnarci la sua fiducia o la sua amicizia: è nato per essere nostro amico; quando i suoi occhi sono ancora chiusi, lui già crede in noi; prima ancora di nascere, ha già dato se stesso all'uomo.
È puerile domandarsi dove vanno le cose e i mondi. In nessun luogo vanno: sono arrivati.
Non c'è nulla di più bello d'una chiave, finché non si sa che cosa apre.
Nulla è più inabitabile di un posto dove siamo stati felici.
La felicità è nella coscienza; tenetevelo a mente.
Tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.
La felicità è facile, ma imparare a non essere infelici può essere arduo.
Certo, l'ultima causa dell'essere non è la felicità, perocchè niuna cosa è felice.
La felicità è conoscere e meravigliarsi.
La felicità del bambino è un mito nella stessa misura della felicità degli iperborei, di cui narrarono i Greci.
La felicità è costituita da una salute di ferro e da una memoria corta.
La nostra felicità dipende da quello che siamo, dalla nostra individualità, mentre per lo più prendiamo in considerazione soltanto il nostro destino, vale a dire ciò che abbiamo e ciò che rappresentiamo.
La vera felicità risiede nella virtù.